“E’ difficile descrivere Berlino, non la si afferra”. Come Viktor Šklovskij, giunto in esilio a Berlino nei primi anni del Novecento, qui si avverte un senso di estraneità. Per molta gente che ci abita rimane un vero enigma. Questo è un luogo in cui la sperimentazione è la chiave per poter comprendere la natura di una città che rinasce, che sta conoscendo nel presente l’epoca di una fioritura mai avuta in precedenza.
Berlino, una delle città più vivibili di Europa, un luogo affascinante che subito si fa amare e trasmette istantaneamente un fortissimo senso di libertà da cui è difficile staccarsi. La visiti una, due, tre, quattro volte e sistematicamente ti sorprende con la sua autenticità che la rende così diversa dalle altre capitali europee ormai piuttosto omologate. Quartieri che resistono alla gentrification, soggetti inverosimili che si aggirano tra viali immensi e parchi infiniti, musica di ogni genere che riecheggia da improvvisati locali sulla Sprea e storia, tanta storia, in cui quel baluardo di muro sovrasta dall’alto chiunque si accosti a questa metropoli dalle due anime.