Un itinerario all’insegna del trip alternativo fatto di lunghe autostrade, vecchi ostelli dell’Est, tende montate su terreni fradici e quanto di più scomodo possa esistere. Dormendo in auto, su poltrone di navi, in bettole ex sovietiche. Mangiando Pierogi, assaporando carne polacca, alla brace, bevendo vodka russa e deliziandosi all’ombra di splendide betulle. Albe lucenti e tramonti dalle mille sfumature. Notti stellate, profumo di torba, spazi infiniti ed un cielo immenso spesso carico di pioggia.
Se poi viaggi con figli al seguito è tutto ancora più emozionante. Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Russia, Finlandia, Svezia, Germania. 10 Paesi, 8000 chilometri, 4 navi tutte rigorosamente prenotate grazie all’ausilio di Traghettilines che è stata una manna dal cielo per last minute e prenotazioni anticipate. Navi che vanno e navi che vengono alla riscoperta del dolce viaggiare senza copertura telefonica e perdendosi in quel Baltico che tanto ha fatto parlare di sé nel corso dei secoli.
Brno, Cracovia, Auschwitz, Varsavia, Kaunas, Riga, Tallinn, San Pietroburgo, Helsinki, Stoccolma, Stettino, Dresda, Norimberga, Augusta e tanti piccoli villaggi sperduti nelle pianure del Grande Nord.
Un viaggio d’altri tempi dove l’estasi del silenzio ha fatto da eco nel cielo infinito e multicolore che ci ha accolti a San Pietroburgo, una città museo che sovrasta tutto il resto per la sua immane bellezza.
Ed alla fine di un viaggio come questo resta sempre il ricordo di quello che è stato, di mille sguardi, mille luoghi e mille mari. E un rimpianto, quello di non averlo fatto prima, quando le frontiere separavano ancora e l’omologazione era solo un distinguo appannaggio di altri.
REPORTAGE FOTOGRAFICO