Yugoslavia Flag on a Pole

Maledetta Sarajevo. Viaggio della guerra dei trent’anni. Il Vietnam d’Europa

"Ad un certo punto ci accorgemmo che nemmeno i gatti dei musulmani andavano d'accordo coi gatti dei serbi. Non potevamo permettere che i turchi ci tagliassero la gola" (Radovan Karadzic, supercarcere dell'Isola di Wight).

Ci sono libri e libri. Alcuni li leggi con piacere serbandone un leggero ricordo. Altri li sfogli con passione immergendoti tra le pagine come se fossero semplici aliti di vento. Ci sono poi dei veri e propri capolavori che vorresti non finissero mai. Tomi all’apparenza infiniti che si lasciano divorare in poche ore e segnano la prossima meta. Se poi questi manuali parlano di storia contemporanea, di guerra alle porte di casa, di storie vissute da chi la tragedia l’ha sperimentata su di sé ecco che quel tomo non può esimersi dall’essere coccolato, annusato e accarezzato.

Maledetta Sarajevo… è proprio il caso di dirlo. Un luogo che dopo averlo vissuto non ti abbandona più. Una città che da multiculturale è divenuta monoculturale perchè se prima della guerra nel giardino delle spose vivevano 540.000 persone, oggi ne restano meno della metà perennemente inchiodate a quel 1992, l’anno che cambiò per sempre questa città consegnandola maledettamente all’eternità.

Un modello di convivenza tra i popoli spazzato via da una guerra fratricida. Perchè “questa non è una città come le altre. Sarajevo è rinata coi suoi odori autentici, rifiorita dalle macerie, tenacemente attaccata alla vita così come seppe elevarsi al di sopra della morte, lasciandola entrare nel suo ventre fino ad addomesticarla”.

Un libro di storia, un reportage di guerra, un giornale di cronaca, un’enciclopedia sui Balcani, un trattato di geopolitica, un volume di letteratura di viaggio, Maledetta Sarajevo è questo è ancora di più. Un capolavoro che Francesco Battistini e Marzio G.Miani sono riusciti a coniare con molta fatica.

Indubbiamente uno dei libri più completi che possa esserci nel panorama editoriale del momento sull’intricato guazzabuglio balcanico. Perchè se da trent’anni serbi, croati e bosgnacchi fingono di provare a costruire un futuro di pace, dal carcere sull’Isola di Wight in cui è rinchiuso, Radovan Karadzic ha consegnato le chiavi del futuro alle mire di riunificazione di Dodik, suo erede a capo della Repubblica Srpska. E la Bosnia intera prima ancora della sua capitale Sarajevo è oggi sull’orlo del precipizio. “Per non scontentare nessuno, un Paese così piccolo è riuscito a darsi una struttura politica e istituzionale fra le più complicate al mondo. Tredici unità federali, dieci cantoni, quattordici governi, quattordici parlamenti e quasi duecento ministri. Se gridi Buongiorno signor Ministro! all’ora del passeggio sulla Maresciallo Tito, ironizzano i sarajevesi, puoi essere sicuro che si volteranno almeno una cinquantina di persone”.

Alla fine resta la sensazione che “Sarajevo non possa sfuggire al suo passato, (…) i suoi bambini invecchiati sono sempre afflitti dai ricordi e inseguiti dai demoni. (…) Un popolo mai adulto e perennemente inchiodato a bui ricordi d’infanzia”.

SCHEDA LIBRO

Titolo: Maledetta Sarajevo. Viaggio nella guerra dei trent’anni. Il Vietnam D’Europa
Editore: Neri Pozza.
Autore: Francesco Battistini. Marzio G.Mian
Prima edizione: gennaio 2022
Pagine: 310
Codice ISBN: 9788854521629

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